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CA’ MACANA - Maschere di carnevale veneziane 100% originali
FATTO A MANO A VENEZIA DAL 1984
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La Moretta, maschera veneziana di seduzione

La Moretta, maschera veneziana riservata esclusivamente alle donne, era rotonda e rivestita di velluto nero. Conosciuta anche come “Muta”, nascondeva perfettamente le fattezze del viso di chi la indossava ed era molto comune tra le veneziane dei secoli XVII e XVIII. 

Giovanni Grevembroch, grande descrittore dei costumi veneziani, scriveva nel XVIII secolo:

“I Capi di Famiglia, e li Mariti conducevano le Mogli, e le Figliuole alla Piazza [S. Marco], alle visite de Parenti, ed alli Parlatorij delle Monache […] coperto il viso da una Moretta [maschera] di Veluto nero, mediante la quale risplendeva la bianchezza delle carni, e rendevasi la Persona più apparente.”

(Gli abiti de veneziani di quasi ogni età con diligenza raccolti, e dipinti nel secolo XVIII, volume III pag. 90 Filippi editore, Venezia)



Coprire il volto per rendersi più affascinanti (più apparenti, scrive il Grevenbroch) può sembrare una contraddizione, ma non era così nella logica tutta speciale delle donne veneziane. Queste erano piuttosto disinibite nel mostrare il proprio corpo, come dimostra la moda del “décolleté alla veneziana”, famoso in tutta Europa. Questa usanza prevedeva uno scollo quadrato e molto generoso. Il seno era velato da un tessuto leggero, che copriva precariamente il petto. Era altresì normale truccare i capezzoli con del rosso carminio, in modo da renderli più evidenti in trasparenza.

Se il mostrarsi era in un certo senso scontato, per essere più affascinanti le veneziane adoperavano la Moretta per nascondere il vero tesoro da scoprire: il loro mondo interiore, ovvero le loro intenzioni e i sentimenti.

Ma non bisogna fraintendere: con la Moretta le donne non esprimevano solo l’innocente desiderio di essere conosciute, ma quello molto più malizioso di essere potentemente seducenti, seguendo apertamente le regole di un gioco di seduzione tutto veneziano.

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Origini dei nomi e il significato della Moretta


Il nome Moretta deriva dall’aggettivo “moro”, cioè scuro e si spiega col fatto che la maschera era sempre rivestita di velluto nero. C’è però un particolare sorprendente che distingue la Moretta da tutte le altre maschere di carnevale veneziane ed è ciò che da origine al suo secondo nome: Muta.




La Moretta veniva tenuta aderente al viso senza l’uso di lacci, ma mordendo fra i denti un bottone che stava al suo interno, proprio all’altezza della bocca. La dama, quando voleva indossare la maschera della Moretta, restava quindi completamente muta.
Questo uso della maschera contribuiva ad alimentare il fascino della misteriosa vita veneziana in maschera e non va confuso con la volontà da parte degli uomini di nascondere le fattezze delle donne agli sguardi altrui.
Celando il viso con la Moretta, maschera di seduzione, e rimanendo al contempo in silenzio, le intenzioni delle dame mascherate erano totalmente indecifrabili. 



Era la dama stessa a decidere se e fino a quando rimanere anonima e in silenzio, ovvero fino a quando riteneva opportuno cominciare a rispondere alle attenzioni, se non proprio alle avances, di qualche corteggiatore.
Rimuovendo la maschera della Moretta la dama offriva, oltre l’agognata visione del proprio volto, anche il suono della voce, anch’essa considerata specchio fedele dell’anima. Solo il fortunato prescelto aveva il privilegio di ammirare quel volto e sentirne la voce, ma doveva essere stato così coraggioso da sedurre senza sapere chi stesse avvicinando e tanto abile da convincere la dama a rimuovere la maschera.



Ecco svelato il significato della Moretta:
essa cela il mondo delle emozioni di una persona, rendendola molto misteriosa e quindi intrigante.



La moretta: dalla pratica quotidiana all'oblio


La Moretta, maschera veneziana tanto frivola quanto pratica, doveva poter essere tolta e rimessa con un fugace movimento e senza intoppi. Per questo si usava un bottone per tenere sul viso la maschera e non dei lacci, difficili e lunghi da annodare e snodare. Al contempo, il bottone era la “scusa” per rimanere in silenzio, ovvero poter ignorare con dignità le profferte ritenute non interessanti.

Tutto ciò non era una stravaganza momentanea, ma vita quotidiana per più di metà dell’anno, cioè nei mesi in cui l’uso delle maschere era regolarmente consentito nella vita quotidiana.


Nonostante l’incredibile storia, la Moretta, maschera veneziana tra le più affascinanti, è oggi poco conosciuta e non si trova facilmente nemmeno nei più forniti negozi di maschere veneziane. Nel nostro laboratorio artigiano di maschere veneziane di Ca’Macana, produciamo una fedelissima e solida riproduzione della Moretta originala che si vede nei dipinti di Pietro Longhi o JohannTischbein.



Dai un’occhiata alla pagina dello shop online dedicata alle maschere veneziane tradizionali per scoprire come si presenta nel dettaglio la Moretta, la maschera veneziana della seduzione.

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