La Moretta, maschera veneziana di seduzioneLa Moretta, maschera veneziana riservata esclusivamente alle donne, era rotonda e rivestita di velluto nero. Conosciuta anche come “Muta”, nascondeva perfettamente le fattezze del viso di chi la indossava ed era molto comune tra le veneziane dei secoli XVII e XVIII. Giovanni Grevembroch, grande descrittore dei costumi veneziani, scriveva nel XVIII secolo: “I Capi di Famiglia, e li Mariti conducevano le Mogli, e le Figliuole alla Piazza [S. Marco], alle visite de Parenti, ed alli Parlatorij delle Monache […] coperto il viso da una Moretta [maschera] di Veluto nero, mediante la quale risplendeva la bianchezza delle carni, e rendevasi la Persona più apparente.” (Gli abiti de veneziani di quasi ogni età con diligenza raccolti, e dipinti nel secolo XVIII, volume III pag. 90 Filippi editore, Venezia) |
Coprire il volto per rendersi più affascinanti (più apparenti, scrive il Grevenbroch) può sembrare una contraddizione, ma non era così nella logica tutta speciale delle donne veneziane. Queste erano piuttosto disinibite nel mostrare il proprio corpo, come dimostra la moda del “décolleté alla veneziana”, famoso in tutta Europa. Questa usanza prevedeva uno scollo quadrato e molto generoso. Il seno era velato da un tessuto leggero, che copriva precariamente il petto. Era altresì normale truccare i capezzoli con del rosso carminio, in modo da renderli più evidenti in trasparenza.
Se il mostrarsi era in un certo senso scontato, per essere più affascinanti le veneziane adoperavano la Moretta per nascondere il vero tesoro da scoprire: il loro mondo interiore, ovvero le loro intenzioni e i sentimenti.
Ma non bisogna fraintendere: con la Moretta le donne non esprimevano solo l’innocente desiderio di essere conosciute, ma quello molto più malizioso di essere potentemente seducenti, seguendo apertamente le regole di un gioco di seduzione tutto veneziano.
Origini dei nomi e il significato della Moretta
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La Moretta veniva tenuta aderente al viso senza l’uso di lacci, ma mordendo fra i denti un bottone che stava al suo interno, proprio all’altezza della bocca. La dama, quando voleva indossare la maschera della Moretta, restava quindi completamente muta. Questo uso della maschera contribuiva ad alimentare il fascino della misteriosa vita veneziana in maschera e non va confuso con la volontà da parte degli uomini di nascondere le fattezze delle donne agli sguardi altrui. Celando il viso con la Moretta, maschera di seduzione, e rimanendo al contempo in silenzio, le intenzioni delle dame mascherate erano totalmente indecifrabili. |
Era la dama stessa a decidere se e fino a quando rimanere anonima e in silenzio, ovvero fino a quando riteneva opportuno cominciare a rispondere alle attenzioni, se non proprio alle avances, di qualche corteggiatore. Rimuovendo la maschera della Moretta la dama offriva, oltre l’agognata visione del proprio volto, anche il suono della voce, anch’essa considerata specchio fedele dell’anima. Solo il fortunato prescelto aveva il privilegio di ammirare quel volto e sentirne la voce, ma doveva essere stato così coraggioso da sedurre senza sapere chi stesse avvicinando e tanto abile da convincere la dama a rimuovere la maschera. |
La moretta: dalla pratica quotidiana all'oblio
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